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Al Parco di Nord di Bologna iniziano i lavori di mitigazione del Passante

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Al Parco di Nord di Bologna iniziano i lavori di mitigazione del Passante

Nel 2023 Autostrade per l’Italia darà inizio ai lavori di ristrutturazione del Parco Nord di Bologna, compresi nel piano di interventi del Passante di Bologna (il progetto di Autostrade per l’Italia per il potenziamento del nodo autostradale e tangenziale) e richiesti dal Ministero dell’ambiente nella valutazione di impatto ambientale (VIA) al fine di mitigare l’impatto dell’infrastruttura sulla città. La procedura di valutazione è obbligatoria secondo l’art. 19 del d.lgs. n. 152/2006 per i progetti definiti dall’art. 5 come “la realizzazione di lavori di costruzione o di altri impianti od opere e di altri interventi sull’ambiente naturale o sul paesaggio, compresi quelli destinati allo sfruttamento delle risorse del suolo”. L’intervento di mitigazione prevede: 17 nuovi ettari di area boschiva, nuovi percorsi ciclopedonali, aree fitness, un nuovo sistema di raccoglimento e depurazione delle acque meteoriche e una nuova arena capace di ospitare fino a 20mila spettatori.

Il Passante di Bologna

Il progetto del Passante prevede l’ampliamento della piattaforma del sistema autostradale – tangenziale di Bologna di una lunghezza di 13,2 km. Sia per il tratto autostradale, che per la tangenziale, si prevede la realizzazione di una terza corsia di marcia e della corsia di emergenza. Solo nella carreggiata sud della tangenziale, tra lo svincolo 6 e lo svincolo 8, e in carreggiata nord, tra lo svincolo 8 e l’immissione del ramo parallelo alla A13, saranno realizzate 4 corsie di marcia. Per l’autostrada il limite di velocità è 110 km/h, per la tangenziale è 80 km/h. Secondo le stime di Autostrade, l’allargamento delle corsie previste dal Passante porterà un risparmio di circa 4.5 milioni di ore di tempo di viaggio per gli automobilisti, evitando lunghe e inquinanti code di veicoli. 

L’impatto ambientale

La valutazione dell’impatto ambientale del ministero dell’Ambiente è iniziata a gennaio 2017 e si è conclusa a marzo 2018 “con prescrizioni”, ovvero ponendo delle condizioni obbligatorie agli enti coinvolti nel progetto per la sua realizzazione. Tra queste: piantare alberi, installare elettrofiltri per le polveri sottili, utilizzare vernici fotocatalitiche, costruire barriere antirumore e istituire stazioni di raccolta dati. In caso di incremento di emissioni di polveri sottili, Autostrade dovrà installare nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, quali ad esempio il solare fotovoltaico. 

Le condizioni imposte dal ministero dell’Ambiente sono considerate da molti come non efficaci. Per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici, solo una piccola parte verrà installata sul Passante, stando al progetto definitivo. Il resto verrà collocato sul territorio, causando un ulteriore sfruttamento di suolo. Inoltre, uno studio del dipartimento per l’ambiente del governo Scozzese, Gallese e dell’Irlanda del Nord dimostra come l’impatto delle vernici fotocatalitiche sulle emissioni di polveri sottili sia poco significativo, perché dovrebbero venire a contatto con enormi volumi d’aria, ed è fisicamente impossibile.
Infine, l’Istituto sull’inquinamento atmosferico del CNR ridimensiona l’efficacia delle coperture con elettrofiltri elencando tutti i problemi, dalla perdita di materiale fino alla possibile generazione di campi elettrici interni al filtro abbastanza grandi da poter causare danni alla rete elettrica locale. 

Matteo Bezzi

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